giovedì 9 maggio 2013

Carlo O. Gori. Storia. Sessantotto e dintorni. Quotidiani. 2. "Lotta continua" (1972-1982)

"Lotta continua" quotidiano (1972-1982)



Riprendo ancora qui il discorso sui quotidiani pubblicati da forze politiche "a sinistra del PCI", con particolare riferimento all'anno 1979, quando ai partiti (all'esterno detti "partitini") della cosiddetta "ultrasinistra" facevano riferimento ben cinque quotidiani.
Come ho detto nel post precedente, il n. 3 su questo argomento (vd.), non ho più usato, storicizzando, per indicare la forza politica di riferimento di tali pubblicazioni di quell'anno  il termine "gruppo", o francesizzando, "gruppuscolo" oppure "movimento", in molti casi validi per anni precedenti, perché nel 1979, seguendo una schema organizzativo, più o meno rigidamente leninista, tali raggruppamenti si erano, alcuni ormai da tempo, altri  partendo da periodi più recenti, ormai definiti  e qualificati come "partito". Ugualmente, nel caso, non può più, correttamente, esser adoperato il precedente e largamente abusato   aggettivo di "extraparlamentare, in quanto tutte tali forze, qualcuna autonomamente, altre, fra loro, in coalizione, partecipavano in quel tempo alle elezioni politiche e/o amministrative . 
In questo blog, nel post del 1 dicembre 2012 ho postato una mia scheda (pubblicata nel libro Attilio Mangano, Le Riviste degli Anni Settanta: gruppi, movimenti e conflitti sociali, , Bolsena-Pistoia, Massari editore-CDP Pistoia, 1998)  relativa al quotidiano "Ottobre" pubblicato dal Partito Comunista d'Italia (m-l) (vd. link sotto) e lo stesso qui ho fatto il 23 dicembre 2012 per il quotidiano "La Sinistra", pubblicato dal Movimento Lavoratori per il Socialismo (vd. link sotto), e poi il 25 marzo 2013, per il “Quotidiano  dei lavoratori”, pubblicato da Avanguardia Operaia (vd. link sotto. Tutti quotidiani... "nati e morti" nel 1979. 
Proseguo qui soffermandomi su un altro quotidiano di quel tempo, questo, oltremodo noto e "durevole"  (1972-1982) "Lotta continua" promosso dall’omonima organizzazione politica che dal 1969 al 1972 aveva pubblicato un settimanale con lo stesso titolo.
Come nel caso della precedente scheda sul  "Quotidiano dei lavoratori", mentre la parte della descrizione bibliografica è mia, come del resto accade in tutte le schede pubblicate nel libro sopracitato, non è mia la susseguente scheda storica, compilata in questo caso da Roberto Niccolai, che quindi riguardo a quella sua parte, qui sotto cito. (COG)
“Nel '72 il settimanale Lotta Continua diventava quotidiano dichiarando nel primo numero «vogliamo fare un giornale che sia leggibile sia dagli operai che dagli studenti, sia dalle massaie che dai braccianti». Un proposito che si affiancava alla volontà di fornire un 'adeguata informazione alternativa che si ponesse contro quella che veniva definita "la menzogna ufficiale".
Il quotidiano, che rappresentava la "linea" dell'organizzazione omonima, riusciva bene a coniugare le due precedenti esigenze, grazie al fatto che LC, sin dal suo inizio, aveva dimostrato grande interesse verso settori normalmente trascurati dai partiti tradizionali. I carcerati, i militari, gli inquilini, il sottoproletariato meridionale erano infatti alcuni ambiti sui cui il gruppo di Adriano Sofri lavorava già da anni, pubblicando anche giornali "di settore" come “Proletari in divisa”, “Mo' che il tempo s'avvicina” fino a “Processo Valpreda”. Il quotidiano, composto da molte foto, da disegni, dai fumetti di Gasparazzo disegnati da Roberto Zamarin e da titoli di grande presa emotiva, rappresentò sino alla fine del '76 "l'organo ufficiale dell'organizzazione omonima".
Il successo di Lotta Continua, il gruppo della Nuova Sinistra con il maggior numero di militanti, era da rintracciarsi nella sua capacità di assimilare i movimenti sociali e i gruppi locali di eterogenea provenienza. Sin dall'inizio Lotta Continua rappresentò più un fatto sociale che un fenomeno politico: in essa prevaleva l'aspetto dell'insubordinazione, dell' insofferenza per le gerarchie e per l'ordine costituito fino al ribellismo spontaneo. Questi fattori necessitavano di grande flessibilità tattica così da poter recepire ogni novità sociale. Lo spontaneismo di LC andava di pari passo con un certo eclettismo e quindi non deve creare nessuno stupore il fatto, per esempio, che la stessa organizzazione e lo stesso quotidiano, che "gridavano" contro gli altri gruppi della Nuova Sinistra perché "moderati" o troppo vicini al Pci, nel '75 decidessero di dare indicazione di voto proprio per il Partito Comunista Italiano anziché partecipare al cartello elettorale di Democrazia Proletaria.
Una scelta che venne ribaltata pochi mesi dopo per le elezioni politiche del '76: Lotta Continua decideva di partecipare a DP inserendo i propri candidati negli ultimi posti della lista perché più riconoscibili. Sul quotidiano forte fu la propaganda elettorale, tanto da presentare giornalmente in prima pagina il simbolo di Democrazia Proletaria.
Convinta come gli altri gruppi di Nuova Sinistra che sarebbe giunta l'ora di un governo delle sinistre retto dal Pci, ma appoggiato da una forte Democrazia Proletaria, vide infrangere questa speranza di fronte ai soli 550.000 voti, l'l,5%, e ai 6 deputati di cui uno di LC.
Nel novembre dello stesso anno Lotta Continua teneva il suo 2° Congresso e - a causa della sconfitta sommata all'implosione di un'organizzazione incapace di mantenere nello stesso "contenitore" settori diversi come femministe, operai, studenti, servizio d' ordine- decideva di "abituarsi a convivere con il terremoto" sciogliendosi nel "movimento"; una piccola minoranza non ne accettava l'esito e proseguiva l'esperienza politica denominandosi "Lotta Continua per il comunismo".
Il quotidiano “Lotta continua” continuava il suo percorso restando punto di riferimento della diversificata area di LC e diventando "organo di movimento".
Negli anni successivi diveniva anche luogo di discussione e di riflessione: famose le numerose lettere ricevute, che riflettevano sul senso della militanza, della politica, riscoprendo il privato per troppi anni tralasciato in favore del collettivo. Il quotidiano, che nel '77 assunse un formato tabloid, continuò il suo percorso dando spazio ai temi generati dall' emarginazione, dall'eroina, dalla repressione" fino a quelli della sessualità e della qualità della vita.
Cessò le pubblicazioni nel 1982. L'anno successivo alcuni ex redattori ed ex militanti di LC accettarono la proposta e le "offerte" del PSI che aprì la breve stagione del giornale “Reporter”. (RN.)”

LOTTA continua: giornale quotidiano. _ A. l, n. 1(11 apr. 1972)-a. 11, n. 115 (5 nov. 1982). -Roma: Lotta continua, 1972-1982. -  58 cm 
Dir. resp.: Adele Cambria; poi: Fulvio Grimaldi, Agostino Bevilacqua, Marcello Galeotti, Enrico Deaglio. - Il form. varia: 43 cm.
l (1972)-11 (1982).
  

                            


                           Carlo Onofrio Gori 








Questo articolo è riproducibile parzialmente o totalmente previo consenso o citazione esplicita dell'Autore.





Pubblicato in (pp. 246-247):


   

  

Attilio Mangano, Le Riviste degli Anni Settanta: gruppi, movimenti e conflitti sociali, a cura di Giorgio Lima (e con la collaborazione di Valerio Bartoloni, Berlinghiero Nuonarrori, Maria Letizia Borelli, Daniele Briganti, Roberto Costa, Giuseppe De Masi, Fabrizia Fagnani, Diego Giachetti, Carlo Onofrio Gori, Lucia Innocenti, Roberto Massari, Roberto Niccolai, Sara Pampaloni, Giorgio Sacchetti, Antonio Schina, Massimo Varengo), Bolsena-Pistoia, Massari editore-CDP Pistoia, 1998.












Sessantotto e dintorni. Quotidiani. Post precedenti:

 "La Sinistra": http://goriblogstoria360.blogspot.it/2012/12/carlo-o-gori-sessantotto-e-dintorni.html
 
"Ottobre": http://goriblogstoria360.blogspot.it/2012/12/ottobre-vita-eff-ieri-forse-ancor-piu.html


"Quotidiano dei lavoratori":  http://goriblogstoria360.blogspot.it/2013/03/carlo-o-gori-storia-sessantotto-e.html


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